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BREVI CENNI SULLA 
                BREVI CENNI SULLA

       PATOLOGIA 
       PATOLOGIA
• Patologia significa letteralmente “studio della sofferenza” 
          g    g
  con riferimento all’esperienza soggettiva dello “star male” e 
  al corrispondente concetto di “malattia”.  
• Se lo “star male” è un’esperienza soggettiva, la “malattia” è, 
  infatti, un concetto, derivato dallo studio scientifico con lo 
  scopo di eliminare lo stato di sofferenza.
          di li i      l t t di ff
LA PATOLOGIA
        LA PATOLOGIA
     (generale e speciale)
     (generale e speciale)
Per comprendere la Patologia e – i
P              d    l P t l i        in seguito ‐
                                             it
la Clinica, è necessario fare riferimento alla 
Biologia Generale, cioè la scienza che studia i 
Bi l i G          l i èl       i       h      di i
fenomeni della vita comuni a tutti gli 
organismi viventi, nei loro aspetti di forma 
                       l                f
(morfologia), di funzione (fisiologia) e di 
interazione con l’ambiente in cui tali esseri 
viventi si trovano.
RIPASSO IN BREVE: anatomia
   RIPASSO IN BREVE: anatomia
• E’ lo studio della forma (morfologia) a partire 
  da ciò che è visibile a occhio nudo, fino a ciò 
  che è visibile solo con particolari strumenti e 
  tecniche. Lo studio morfologico può essere 
  tecniche Lo studio morfologico può essere
  attuato a livello MACROSCOPICO (a occhio 
  nudo) e MICROSCOPICO (con la microscopia, 
  nudo) e MICROSCOPICO (con la microscopia
  ottica ed elettronica).  Vedere le slide 
  sull’anatomia.
RIPASSO IN BREVE: fisiologia 
      RIPASSO IN BREVE: fisiologia
• E’ lo studio delle funzioni (quando si parla di 
   ’l      di d ll f i i (              d i     l di
  funzioni si fa sempre riferimento a modificazioni 
  che si svolgono nel tempo) in condizioni normali. 
  Definire ciò che è normale, rispetto a ciò che non 
  lo è, può essere facile ma, talora, può essere 
  problematico. Le funzioni normali (fisiologia) 
  possono riferirsi a tutti i livelli studiati 
  dall’anatomia, integrati fra loro in MODELLI 
  concettuali che tengono ovviamente conto del 
  trascorrere del tempo.
• La Patologia Generale tratta le alterazioni  che si 
  p
  possono verificare in qualsiasi tessuto e in 
                          q
  qualsiasi organo, studiandone le cause (eziologia) 
  e analizzando le modalità con cui tali cause 
  e analizzando le modalità con cui tali cause
  agiscono (patogenesi), nonché  i fenomeni 
  generali (per esempio, la febbre) correlati a tali 
  generali (per esempio la febbre) correlati a tali
  modalità. La PG studia anche tutti i fenomeni 
  generali correlabili alle lesioni (per esempio, il 
  meccanismo generale dell’infarto)
Tipi di alterazioni studiate dalla Patologia 
                  Generale
• Le alterazioni studiate dalla patologia 
  generale, chiamate anche  lesioni
  generale chiamate anche “lesioni” 
  appartengono a tre categorie:
   pp       g              g
  –Alterazioni (lesioni) degenerative
  –Alterazioni (lesioni) neoplastiche
   Alterazioni (lesioni) infiammatorie
  –Alterazioni (lesioni) infiammatorie
Alterazioni degenerative
         Alterazioni degenerative
• Si parla di “degenerazione” quando le cellule di un 
           p
  tessuto perdono le loro caratteristiche 
  morfologiche e/o funzionali, con conseguente 
  alterazione della normale funzione del tessuto e 
  alterazione della normale funzione del tessuto e
  dell’organo coinvolto. Esempi: morte delle cellule 
  nell’infarto del miocardio; perdita delle normali 
  nell’infarto del miocardio; perdita delle normali
  caratteristiche e morte in malattie croniche come 
  la Demenza di Alzheimer  e la malattia di 
  Parkinson.
Alterazioni neoplastiche
         Alterazioni neoplastiche
• Si parla di “neoplasia”  quando a partire dalle 
                                        pp
  cellule di un tessuto normale si sviluppano nuove 
  cellule dotate di caratteristiche morfologiche e 
  funzionali che non esistono normalmente. Le 
  funzionali che non esistono normalmente Le
  lesioni neoplastiche possono essere benigne 
  (tendere a svilupparsi poco e a non disseminarsi) o 
  (tendere a svilupparsi poco e a non disseminarsi) o
  maligne (si sviluppano molto e si disseminano in 
  altri organi). Non esiste un confine netto fra 
  “benignità” e “malignità”.
Alterazioni infiammatorie
        Alterazioni infiammatorie
• Si parla di “infiammazione”  quando  i
   i    l di “i fi         i    ”      d i tessuti – a 
                                                 i
  qualsiasi livello nell’organismo – producono 
  particolari reazioni (acute se in tempo breve, 
  croniche se in tempi lunghi) che hanno 
  originariamente un significato difensivo ma che 
  possono, quando non hanno successo, produrre 
  dei danni ulteriori. Le caratteristiche 
  macroscopiche delle infiammazioni acute sono: 
  rossore, calore, gonfiore, dolore e lesione 
  funzionale.
EZIOLOGIA: studio delle cause delle 
                 lesioni

• Ciascuno dei tre tipi di lesioni (alterazioni) visti 
  prima, può avere a sua volta tre tipi di cause: 
         ,         ,        g                 p
  fisiche, chimiche, biologiche.  Tali cause possono 
  agire anche contemporaneamente.
Le CAUSE delle lesioni
           Le CAUSE delle lesioni
Cause fisiche (
       fi i h (p. es. energia meccanica, elettrica, 
                            i         i     l i
  termica, radiante)
Cause chimiche (p. es. molecole chimiche che 
                                          ,          /
  interferiscono con le normali funzioni, a breve e/o 
  a lungo termine)
Cause biologiche (p. es. microrganismi come virus, 
Cause biologiche (p es microrganismi come virus
  protozoi e batteri; le cause interne all’organismo 
  stesso, come le alterazioni genetiche, si 
  stesso come le alterazioni genetiche si
  definiscono biologiche intrinseche).
PATOGENESI: la MODALITA’ DI AZIONE 
        delle cause che danneggiano
•    Una causa può produrre i suoi danni in modi caratteristici (anche a 
               p p                                                (
    seconda del tessuto e dell’organo su cui agisce, dell’intensità con cui 
    agisce, come pure in base ad altre caratteristiche del soggetto e 
    dell’ambiente); per esempio:
     – l’elettricità produce sia calore che danneggia i tessuti, sia fenomeni che 
       disturbano la conduzione nervosa e la contrazione muscolare, con 
       conseguenti effetti lesivi derivanti da due tipi di patogenesi.
     – U b
       Un batterio può produrre una tossina che paralizza l’organismi (tetano, 
                   i    ò    d              i   h        li l’        i i(
       botulismo)
     – Un virus può danneggiare un organo (poliomielite)
     – U
       Una sostanza chimica può produrre alterazioni delle proteine della pelle (acidi 
                        hi i      ò     d     l     i i d ll          i d ll    ll ( idi
       forti, per es.) 

E così via: una causa interagisce sempre con l’organismo quando 
     ì i              i      i               l’     i          d
produce le lesioni che causano sofferenza (la cui concettualizzazione 
noi chiamiamo “malattia”): tale interazione è detta PATOGENESI 
ovvero “(modalità di) generazione della sofferenza”
Patologia Speciale
   P t l i S i l
• Quando una lesione (degenerativa, neoplastica o 
  infiammatoria) si manifesta in un particolare 
  organo  interferendo con le sue speciali funzioni 
  organo – interferendo con le sue speciali funzioni
  ‐ si entra nel campo della PATOLOGIA SPECIALE, 
  che è dunque un applicazione della patologia 
  che è dunque un’applicazione della patologia
  generale a specifici organi e apparati.
La Patologia Speciale ci permette di 
definire le malattie (la malattia è un concetto; 
definire le malattie (l    l tti è          tt
               lo “star male” è un’esperienza)
• Lesione + sede = malattia (definizione generale) 
   – Esempi: 
      •   infiammazione + meningi = meningite
      •   Infiammazione +  polmone = polmonite
      •   Neoplasia + esofago = neoplasia esofagea
      •   Degenerazione + corpo striato = Mal. Di Parkinson
      •   Eccetera
La definizione di malattia si può 
  La definizione di malattia si può
perfezionare  aggiungendo la causa
perfezionare “aggiungendo” la causa 

• Esempio (polmonite batterica): 
   “POLMONITE” ( i fi          i
  –“POLMONITE” (= infiammazione 
   p
   polmonare) + “BATTERICA “(= derivante da 
              )               (
   infezione prodotta da batteri)
La definizione di malattia può essere 
  arricchita da particolari specificazioni:
• Esempi: 

  – Malattia ACUTA (che compare e decorre in un breve 
    periodo di tempo): es.  polmonite batterica acuta
    periodo di tempo): es “polmonite batterica acuta”

  – Malattia CRONICA (che decorre in un lungo periodo di 
    tempo)
Il  seguito della patologia
  Il “seguito” della patologia…
  È rappresentato dalla CLINICA (= diagnosi + terapia), 
• È
  che riassume in sé
  – l’arte di riconoscere il fenomeno biologico patologico 
    (patologia generale e speciale) attraverso la visita 
    medica e le indagini di laboratorio e strumentali 
    (DIAGNOSI)
  – L’arte di intervenire per modificare il corso degli eventi 
    patologici e ristabilire la “normalità” (TERAPIA) 
    attraverso i farmaci, gli interventi chirurgici e d’altro 
      tt         if      i li i t     ti hi     i i d’ lt
    genere.

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  • 1. BREVI CENNI SULLA  BREVI CENNI SULLA PATOLOGIA  PATOLOGIA • Patologia significa letteralmente “studio della sofferenza”  g g con riferimento all’esperienza soggettiva dello “star male” e  al corrispondente concetto di “malattia”.   • Se lo “star male” è un’esperienza soggettiva, la “malattia” è,  infatti, un concetto, derivato dallo studio scientifico con lo  scopo di eliminare lo stato di sofferenza. di li i l t t di ff
  • 2. LA PATOLOGIA LA PATOLOGIA (generale e speciale) (generale e speciale) Per comprendere la Patologia e – i P d l P t l i in seguito ‐ it la Clinica, è necessario fare riferimento alla  Biologia Generale, cioè la scienza che studia i  Bi l i G l i èl i h di i fenomeni della vita comuni a tutti gli  organismi viventi, nei loro aspetti di forma  l f (morfologia), di funzione (fisiologia) e di  interazione con l’ambiente in cui tali esseri  viventi si trovano.
  • 3. RIPASSO IN BREVE: anatomia RIPASSO IN BREVE: anatomia • E’ lo studio della forma (morfologia) a partire  da ciò che è visibile a occhio nudo, fino a ciò  che è visibile solo con particolari strumenti e  tecniche. Lo studio morfologico può essere  tecniche Lo studio morfologico può essere attuato a livello MACROSCOPICO (a occhio  nudo) e MICROSCOPICO (con la microscopia,  nudo) e MICROSCOPICO (con la microscopia ottica ed elettronica).  Vedere le slide  sull’anatomia.
  • 4. RIPASSO IN BREVE: fisiologia  RIPASSO IN BREVE: fisiologia • E’ lo studio delle funzioni (quando si parla di  ’l di d ll f i i ( d i l di funzioni si fa sempre riferimento a modificazioni  che si svolgono nel tempo) in condizioni normali.  Definire ciò che è normale, rispetto a ciò che non  lo è, può essere facile ma, talora, può essere  problematico. Le funzioni normali (fisiologia)  possono riferirsi a tutti i livelli studiati  dall’anatomia, integrati fra loro in MODELLI  concettuali che tengono ovviamente conto del  trascorrere del tempo.
  • 5. • La Patologia Generale tratta le alterazioni  che si  p possono verificare in qualsiasi tessuto e in  q qualsiasi organo, studiandone le cause (eziologia)  e analizzando le modalità con cui tali cause  e analizzando le modalità con cui tali cause agiscono (patogenesi), nonché  i fenomeni  generali (per esempio, la febbre) correlati a tali  generali (per esempio la febbre) correlati a tali modalità. La PG studia anche tutti i fenomeni  generali correlabili alle lesioni (per esempio, il  meccanismo generale dell’infarto)
  • 6. Tipi di alterazioni studiate dalla Patologia  Generale • Le alterazioni studiate dalla patologia  generale, chiamate anche  lesioni generale chiamate anche “lesioni”  appartengono a tre categorie: pp g g –Alterazioni (lesioni) degenerative –Alterazioni (lesioni) neoplastiche Alterazioni (lesioni) infiammatorie –Alterazioni (lesioni) infiammatorie
  • 7. Alterazioni degenerative Alterazioni degenerative • Si parla di “degenerazione” quando le cellule di un  p tessuto perdono le loro caratteristiche  morfologiche e/o funzionali, con conseguente  alterazione della normale funzione del tessuto e  alterazione della normale funzione del tessuto e dell’organo coinvolto. Esempi: morte delle cellule  nell’infarto del miocardio; perdita delle normali  nell’infarto del miocardio; perdita delle normali caratteristiche e morte in malattie croniche come  la Demenza di Alzheimer  e la malattia di  Parkinson.
  • 8. Alterazioni neoplastiche Alterazioni neoplastiche • Si parla di “neoplasia”  quando a partire dalle  pp cellule di un tessuto normale si sviluppano nuove  cellule dotate di caratteristiche morfologiche e  funzionali che non esistono normalmente. Le  funzionali che non esistono normalmente Le lesioni neoplastiche possono essere benigne  (tendere a svilupparsi poco e a non disseminarsi) o  (tendere a svilupparsi poco e a non disseminarsi) o maligne (si sviluppano molto e si disseminano in  altri organi). Non esiste un confine netto fra  “benignità” e “malignità”.
  • 9. Alterazioni infiammatorie Alterazioni infiammatorie • Si parla di “infiammazione”  quando  i i l di “i fi i ” d i tessuti – a  i qualsiasi livello nell’organismo – producono  particolari reazioni (acute se in tempo breve,  croniche se in tempi lunghi) che hanno  originariamente un significato difensivo ma che  possono, quando non hanno successo, produrre  dei danni ulteriori. Le caratteristiche  macroscopiche delle infiammazioni acute sono:  rossore, calore, gonfiore, dolore e lesione  funzionale.
  • 10. EZIOLOGIA: studio delle cause delle  lesioni • Ciascuno dei tre tipi di lesioni (alterazioni) visti  prima, può avere a sua volta tre tipi di cause:  , , g p fisiche, chimiche, biologiche.  Tali cause possono  agire anche contemporaneamente.
  • 11. Le CAUSE delle lesioni Le CAUSE delle lesioni Cause fisiche ( fi i h (p. es. energia meccanica, elettrica,  i i l i termica, radiante) Cause chimiche (p. es. molecole chimiche che  , / interferiscono con le normali funzioni, a breve e/o  a lungo termine) Cause biologiche (p. es. microrganismi come virus,  Cause biologiche (p es microrganismi come virus protozoi e batteri; le cause interne all’organismo  stesso, come le alterazioni genetiche, si  stesso come le alterazioni genetiche si definiscono biologiche intrinseche).
  • 12. PATOGENESI: la MODALITA’ DI AZIONE  delle cause che danneggiano • Una causa può produrre i suoi danni in modi caratteristici (anche a  p p ( seconda del tessuto e dell’organo su cui agisce, dell’intensità con cui  agisce, come pure in base ad altre caratteristiche del soggetto e  dell’ambiente); per esempio: – l’elettricità produce sia calore che danneggia i tessuti, sia fenomeni che  disturbano la conduzione nervosa e la contrazione muscolare, con  conseguenti effetti lesivi derivanti da due tipi di patogenesi. – U b Un batterio può produrre una tossina che paralizza l’organismi (tetano,  i ò d i h li l’ i i( botulismo) – Un virus può danneggiare un organo (poliomielite) – U Una sostanza chimica può produrre alterazioni delle proteine della pelle (acidi  hi i ò d l i i d ll i d ll ll ( idi forti, per es.)  E così via: una causa interagisce sempre con l’organismo quando  ì i i i l’ i d produce le lesioni che causano sofferenza (la cui concettualizzazione  noi chiamiamo “malattia”): tale interazione è detta PATOGENESI  ovvero “(modalità di) generazione della sofferenza”
  • 13. Patologia Speciale P t l i S i l • Quando una lesione (degenerativa, neoplastica o  infiammatoria) si manifesta in un particolare  organo  interferendo con le sue speciali funzioni  organo – interferendo con le sue speciali funzioni ‐ si entra nel campo della PATOLOGIA SPECIALE,  che è dunque un applicazione della patologia  che è dunque un’applicazione della patologia generale a specifici organi e apparati.
  • 14. La Patologia Speciale ci permette di  definire le malattie (la malattia è un concetto;  definire le malattie (l l tti è tt lo “star male” è un’esperienza) • Lesione + sede = malattia (definizione generale)  – Esempi:  • infiammazione + meningi = meningite • Infiammazione +  polmone = polmonite • Neoplasia + esofago = neoplasia esofagea • Degenerazione + corpo striato = Mal. Di Parkinson • Eccetera
  • 15. La definizione di malattia si può  La definizione di malattia si può perfezionare  aggiungendo la causa perfezionare “aggiungendo” la causa  • Esempio (polmonite batterica):  “POLMONITE” ( i fi i –“POLMONITE” (= infiammazione  p polmonare) + “BATTERICA “(= derivante da  ) ( infezione prodotta da batteri)
  • 16. La definizione di malattia può essere  arricchita da particolari specificazioni: • Esempi:  – Malattia ACUTA (che compare e decorre in un breve  periodo di tempo): es.  polmonite batterica acuta periodo di tempo): es “polmonite batterica acuta” – Malattia CRONICA (che decorre in un lungo periodo di  tempo)
  • 17. Il  seguito della patologia Il “seguito” della patologia… È rappresentato dalla CLINICA (= diagnosi + terapia),  • È che riassume in sé – l’arte di riconoscere il fenomeno biologico patologico  (patologia generale e speciale) attraverso la visita  medica e le indagini di laboratorio e strumentali  (DIAGNOSI) – L’arte di intervenire per modificare il corso degli eventi  patologici e ristabilire la “normalità” (TERAPIA)  attraverso i farmaci, gli interventi chirurgici e d’altro  tt if i li i t ti hi i i d’ lt genere.