1. BREVI CENNI SULLA
BREVI CENNI SULLA
PATOLOGIA
PATOLOGIA
• Patologia significa letteralmente “studio della sofferenza”
g g
con riferimento all’esperienza soggettiva dello “star male” e
al corrispondente concetto di “malattia”.
• Se lo “star male” è un’esperienza soggettiva, la “malattia” è,
infatti, un concetto, derivato dallo studio scientifico con lo
scopo di eliminare lo stato di sofferenza.
di li i l t t di ff
2. LA PATOLOGIA
LA PATOLOGIA
(generale e speciale)
(generale e speciale)
Per comprendere la Patologia e – i
P d l P t l i in seguito ‐
it
la Clinica, è necessario fare riferimento alla
Biologia Generale, cioè la scienza che studia i
Bi l i G l i èl i h di i
fenomeni della vita comuni a tutti gli
organismi viventi, nei loro aspetti di forma
l f
(morfologia), di funzione (fisiologia) e di
interazione con l’ambiente in cui tali esseri
viventi si trovano.
3. RIPASSO IN BREVE: anatomia
RIPASSO IN BREVE: anatomia
• E’ lo studio della forma (morfologia) a partire
da ciò che è visibile a occhio nudo, fino a ciò
che è visibile solo con particolari strumenti e
tecniche. Lo studio morfologico può essere
tecniche Lo studio morfologico può essere
attuato a livello MACROSCOPICO (a occhio
nudo) e MICROSCOPICO (con la microscopia,
nudo) e MICROSCOPICO (con la microscopia
ottica ed elettronica). Vedere le slide
sull’anatomia.
4. RIPASSO IN BREVE: fisiologia
RIPASSO IN BREVE: fisiologia
• E’ lo studio delle funzioni (quando si parla di
’l di d ll f i i ( d i l di
funzioni si fa sempre riferimento a modificazioni
che si svolgono nel tempo) in condizioni normali.
Definire ciò che è normale, rispetto a ciò che non
lo è, può essere facile ma, talora, può essere
problematico. Le funzioni normali (fisiologia)
possono riferirsi a tutti i livelli studiati
dall’anatomia, integrati fra loro in MODELLI
concettuali che tengono ovviamente conto del
trascorrere del tempo.
5. • La Patologia Generale tratta le alterazioni che si
p
possono verificare in qualsiasi tessuto e in
q
qualsiasi organo, studiandone le cause (eziologia)
e analizzando le modalità con cui tali cause
e analizzando le modalità con cui tali cause
agiscono (patogenesi), nonché i fenomeni
generali (per esempio, la febbre) correlati a tali
generali (per esempio la febbre) correlati a tali
modalità. La PG studia anche tutti i fenomeni
generali correlabili alle lesioni (per esempio, il
meccanismo generale dell’infarto)
6. Tipi di alterazioni studiate dalla Patologia
Generale
• Le alterazioni studiate dalla patologia
generale, chiamate anche lesioni
generale chiamate anche “lesioni”
appartengono a tre categorie:
pp g g
–Alterazioni (lesioni) degenerative
–Alterazioni (lesioni) neoplastiche
Alterazioni (lesioni) infiammatorie
–Alterazioni (lesioni) infiammatorie
7. Alterazioni degenerative
Alterazioni degenerative
• Si parla di “degenerazione” quando le cellule di un
p
tessuto perdono le loro caratteristiche
morfologiche e/o funzionali, con conseguente
alterazione della normale funzione del tessuto e
alterazione della normale funzione del tessuto e
dell’organo coinvolto. Esempi: morte delle cellule
nell’infarto del miocardio; perdita delle normali
nell’infarto del miocardio; perdita delle normali
caratteristiche e morte in malattie croniche come
la Demenza di Alzheimer e la malattia di
Parkinson.
8. Alterazioni neoplastiche
Alterazioni neoplastiche
• Si parla di “neoplasia” quando a partire dalle
pp
cellule di un tessuto normale si sviluppano nuove
cellule dotate di caratteristiche morfologiche e
funzionali che non esistono normalmente. Le
funzionali che non esistono normalmente Le
lesioni neoplastiche possono essere benigne
(tendere a svilupparsi poco e a non disseminarsi) o
(tendere a svilupparsi poco e a non disseminarsi) o
maligne (si sviluppano molto e si disseminano in
altri organi). Non esiste un confine netto fra
“benignità” e “malignità”.
9. Alterazioni infiammatorie
Alterazioni infiammatorie
• Si parla di “infiammazione” quando i
i l di “i fi i ” d i tessuti – a
i
qualsiasi livello nell’organismo – producono
particolari reazioni (acute se in tempo breve,
croniche se in tempi lunghi) che hanno
originariamente un significato difensivo ma che
possono, quando non hanno successo, produrre
dei danni ulteriori. Le caratteristiche
macroscopiche delle infiammazioni acute sono:
rossore, calore, gonfiore, dolore e lesione
funzionale.
10. EZIOLOGIA: studio delle cause delle
lesioni
• Ciascuno dei tre tipi di lesioni (alterazioni) visti
prima, può avere a sua volta tre tipi di cause:
, , g p
fisiche, chimiche, biologiche. Tali cause possono
agire anche contemporaneamente.
11. Le CAUSE delle lesioni
Le CAUSE delle lesioni
Cause fisiche (
fi i h (p. es. energia meccanica, elettrica,
i i l i
termica, radiante)
Cause chimiche (p. es. molecole chimiche che
, /
interferiscono con le normali funzioni, a breve e/o
a lungo termine)
Cause biologiche (p. es. microrganismi come virus,
Cause biologiche (p es microrganismi come virus
protozoi e batteri; le cause interne all’organismo
stesso, come le alterazioni genetiche, si
stesso come le alterazioni genetiche si
definiscono biologiche intrinseche).
12. PATOGENESI: la MODALITA’ DI AZIONE
delle cause che danneggiano
• Una causa può produrre i suoi danni in modi caratteristici (anche a
p p (
seconda del tessuto e dell’organo su cui agisce, dell’intensità con cui
agisce, come pure in base ad altre caratteristiche del soggetto e
dell’ambiente); per esempio:
– l’elettricità produce sia calore che danneggia i tessuti, sia fenomeni che
disturbano la conduzione nervosa e la contrazione muscolare, con
conseguenti effetti lesivi derivanti da due tipi di patogenesi.
– U b
Un batterio può produrre una tossina che paralizza l’organismi (tetano,
i ò d i h li l’ i i(
botulismo)
– Un virus può danneggiare un organo (poliomielite)
– U
Una sostanza chimica può produrre alterazioni delle proteine della pelle (acidi
hi i ò d l i i d ll i d ll ll ( idi
forti, per es.)
E così via: una causa interagisce sempre con l’organismo quando
ì i i i l’ i d
produce le lesioni che causano sofferenza (la cui concettualizzazione
noi chiamiamo “malattia”): tale interazione è detta PATOGENESI
ovvero “(modalità di) generazione della sofferenza”
13. Patologia Speciale
P t l i S i l
• Quando una lesione (degenerativa, neoplastica o
infiammatoria) si manifesta in un particolare
organo interferendo con le sue speciali funzioni
organo – interferendo con le sue speciali funzioni
‐ si entra nel campo della PATOLOGIA SPECIALE,
che è dunque un applicazione della patologia
che è dunque un’applicazione della patologia
generale a specifici organi e apparati.
15. La definizione di malattia si può
La definizione di malattia si può
perfezionare aggiungendo la causa
perfezionare “aggiungendo” la causa
• Esempio (polmonite batterica):
“POLMONITE” ( i fi i
–“POLMONITE” (= infiammazione
p
polmonare) + “BATTERICA “(= derivante da
) (
infezione prodotta da batteri)
17. Il seguito della patologia
Il “seguito” della patologia…
È rappresentato dalla CLINICA (= diagnosi + terapia),
• È
che riassume in sé
– l’arte di riconoscere il fenomeno biologico patologico
(patologia generale e speciale) attraverso la visita
medica e le indagini di laboratorio e strumentali
(DIAGNOSI)
– L’arte di intervenire per modificare il corso degli eventi
patologici e ristabilire la “normalità” (TERAPIA)
attraverso i farmaci, gli interventi chirurgici e d’altro
tt if i li i t ti hi i i d’ lt
genere.